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Caduta dei capelli nella donna: quando e perché succede
La perdita di capelli nelle donne è un fenomeno fisiologico legato al naturale ciclo vitale del capello, che alterna tre fasi: crescita, riposo e caduta.
In condizioni normali, la fase di ricrescita è dominante e coinvolge circa l’86% dei capelli, mantenendo così l’equilibrio della chioma.
Quando l’equilibrio si altera
Il ciclo di vita del capello è regolato da un delicato bilanciamento. Se questo equilibrio si rompe, la caduta può superare la crescita, dando origine a un progressivo diradamento. In questi casi è importante individuare tempestivamente le cause alla base del problema.
Comprendere le cause è il primo passo per prevenire
La perdita di capelli femminile può dipendere da fattori genetici, ormonali o ambientali. Poiché ogni caso è diverso, è fondamentale affidarsi a uno specialista per un’analisi personalizzata. Non tutte le forme di alopecia hanno le stesse origini o si manifestano allo stesso modo, e spesso si tratta di condizioni transitorie.

Le principali cause ormonali e ambientali
Gli ormoni svolgono un ruolo chiave nella salute dei capelli femminili. Alcuni momenti della vita come l’assunzione di contraccettivi orali, il post-parto e la menopausa possono alterare l’equilibrio ormonale e influenzare il ciclo del capello.
Tuttavia, non si tratta dell’unico fattore. Anche stress cronico, affaticamento, acconciature troppo tirate (che provocano una caduta meccanica), o abitudini poco salutari possono indebolire i follicoli e danneggiare il cuoio capelluto.



Prendersi cura dei capelli ogni giorno
La prevenzione parte dai gesti quotidiani: preferire shampoo e balsami naturali, con formulazioni semplici e delicate, può fare una grande differenza. È anche consigliabile non legare i capelli in modo troppo stretto o frequente, per evitare stress meccanici sui bulbi piliferi.
Infine, è bene ricordare che alcuni episodi di caduta possono essere temporanei, legati a cambi di stagione, periodi di forte stress emotivo, diete drastiche o trattamenti medici intensivi, come l’assunzione di cortisone o chemioterapia.