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    Caduta dei capelli nell’uomo: un fenomeno comune e multifattoriale

    È un processo fisiologico naturale, spesso associato al normale invecchiamento dell’organismo.

    La perdita di capelli negli uomini può comparire in qualsiasi fase della vita ed è spesso legata a fattori genetici, stress, stili di vita scorretti o condizioni mediche.

    Alopecia maschile: come riconoscerla

    La forma più comune di caduta dei capelli maschile è l’alopecia androgenetica. Questa condizione si manifesta con un progressivo diradamento dei capelli, accompagnato da una riduzione della loro densità e spessore.

    Solitamente inizia tra i 30 e i 40 anni e può colpire fino all’80% degli uomini.
    Le aree maggiormente interessate sono la zona frontale, le tempie e la parte posteriore del cuoio capelluto (regione occipitale).

    Quando prestare attenzione: i segnali da non sottovalutare

    La predisposizione ereditaria gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’alopecia. In chi ha una familiarità con questo disturbo, i follicoli piliferi tendono a invecchiare più rapidamente a causa dell’azione di ormoni specifici che accelerano il processo di miniaturizzazione del capello.

    Alcuni segnali come capelli spenti, presenza di forfora, prurito o fastidio alla base dei capelli possono essere indicatori precoci. In presenza di questi sintomi, è consigliabile rivolgersi a un professionista per una valutazione accurata.

    Anche lo stile di vita incide: fumo, consumo eccessivo di alcol e scarsa qualità del sonno possono contribuire ad aggravare la caduta dei capelli. Intervenire precocemente con trattamenti mirati può aiutare a rallentare, o in alcuni casi a bloccare, la progressione del fenomeno.

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